17/02/05



Santa Maria Vergine
del vetro spezzato
e dei fiori di plastica
dipingerò di antiruggine
il ferro del Tuo triste loculo
costruito da un Tuo suddito
sincero e triste.

15/02/05


e quante volte

temperavo dolci pastelli
nell’angolo
quasi dietro la lavagna
giù nel cestino

temperavo futili pretese
nell’angolo
quasi dietro la finestra
nella mia tana

temperavo inutili bisogni
nell’angolo
quasi dietro l’edicola
nella vostra piazza

temperavo ridicole sensazioni
nell’angolo
quasi dietro l’albero
su tra le fronde

temperavo
nell’angolo
quasi tutto me stesso
qui poco fa

innesti

c’è un vento teso e freddo
c’è una musichetta in una macchina
c’è una luna storta
la osserva attentamente
nel corso di una situazione senza coraggio

c’è un vento insistente
c’è un camion dell’immondizia
c’è una strada buia
la percorre in fretta
nello spazio di una situazione che sfugge

c’è quel vento severo
nella vela dei suoi pensieri
mentre una situazione muore

senza aver consumato esistenze
senza aver contemplato presenze
senza aver concesso spazi adeguati

13/02/05

eravamo in pochi
ad essere trasparenti

eravamo in pochi
a masticare le nostre maschere

oggi siamo la maggioranza

08/02/05


arressinzu

un’araixeddu afrentosu
est tzinkavesande
in sos baddigros
de sas kèntrias meas


rassegnazione
un piccolo aratro infame
sta gironzolando
nelle piccole valli malsane
delle mie ferite

05/02/05


assidricadu

ke fozas ki kurrent
kuntra de ‘ois
sos kelveddos meos
sunt olvidande
sos pensamentos
aintr’e sos mudigores
‘e su Sole meu
deo so’ a mancàre.


assetato
come foglie che corrono
verso di voi
i miei cervelli
stanno dimenticando
le inquietudini
nei silenzi
del mio Sole
sto scomparendo